In occasione del MIART 2016 la Ass. Culturale Spazio Concept ha prodotto e ospitato la mostra personale di Giovanni Alfieri con il suo personale percorso di ricerca su scenari inediti.

Un progetto di sonorizzazione di immagini proiettate in slide con la collaborazione di Giona Vinti e Irene Corazza, musicisti e sperimentatore di suoni che hanno restituito una dimensione sonora e distorta delle immagini.

Ad essere ritratta è la Milano sotterranea, quella nella quale scorrono le viscere di una città veloce ed in continua evoluzione.

Giovanni Alfieri punta il suo obiettivo su luoghi di cui sconosciamo la complessità o e dei quali ci ricordiamo solo quando qualcosa non funziona. Cavi elettrici a media tensione, che si diramano in passaggi surreali creando un effetto ipnotico, o una bifora doppia in un collettore fognario, che si rivela come un’opera funzionale e allo stesso tempo affascinante sotto un profilo architettonico, diventeranno i protagonisti di questa mostra. Inoltre sara` ritratto anche il Coro Iemale del Duomo di Milano, luogo di culto chiuso al pubblico e riservato esclusivamente alla preghiera dei religiosi.

La relativa lontananza dal centro delle cose plasma l’arte di Giovanni Alfieri. Con questa mostra fotografica – per la prima volta a Milano in occasione del MIART 2016 – punta a voler spostare lo sguardo dal centro ai lati della metropoli e rappresentare il “dietro le quinte” di luoghi apparentemente inconsistenti dal punto di vista estetico, ma in verità dotati di grande suggestione. Una sorta di viaggio al centro della metropoli che è anche una metafora su ciò che molto spesso nascondiamo di noi stessi ma che in verità rappresenta la parte più sorprendente della nostra esistenza. Сomplesse strutture architettoniche risalenti alle origini di urbanizzazione di Milano o le nuove installazioni per i servizi elettrici e di cablaggio delle telecomunicazioni all’occhio di Giovanni Alfieri diventano opere che vale la pena di conoscere o almeno provare a guardarle sotto una diversa luce.

In piu, MILANO SOTTERRANEA è stata anche la storia di un incontro tra due artisti e del tentativo di costruire un dialogo tra diverse forme espressive: da un lato le immagini di Giovanni Alfieri, dall’altro i suoni di Giona Vinti, artista da sempre impegnato nella sperimentazione sonora, che per l’occasione ha costtruito dei tappeti sonori originali per rendere anche “udibili” gli scenari urbani e viscerali delle opere di Alfieri.