Milano: Sotto. Viaggio nelle viscere di una metropoli

| Testo: Michele Palozzo |

Per un momento, rapiti dalle “visioni” fotografiche di Giovanni Alfieri, si può credere che sia la vita a ispirarsi all’arte, e non viceversa. È come se improvvisamente si fosse aperta una breccia al confine tra la dimensione del reale e quella immaginata – lo schermo visivo e quello cinematografico –, nel disvelamento di ciò che esiste al di sotto dell’ecosistema urbano conosciuto e vissuto.

Il progetto Milano:Sotto è stato presentato in anteprima nell’aprile del 2016, in occasione dell’edizione annuale di MiArt, come mostra fotografica personale prodotta da spazio-concept.it e viene oggi ripensata come una produzione audio-visiva.

Il flusso di immagini e suoni mette in scena l’utopia passata di una città che voleva essere metropoli e il futuro distopico dell’indipendenza dal fattore umano. In questo caso, l’utilizzo del bianco e nero non è una banale preferenza estetica, bensì il sintomo di quel passaggio liminale tra conosciuto e ignoto, visibile e occulto. È lo sconfinamento dello Stalker di Tarkovskij ma in senso inverso, dai colori naturali della Zona (luogo sacrale, custodia dell’utopia) al seppia della più misera periferia industriale (spazio e non-luogo della cruda esistenza comune). Il tunnel della linea sotterranea è la creazione di uno spazio che non c’era e che di nuovo, in pieno spirito modernista, viene riempito e asservito, attraversato incessantemente dalla nostra ingombrante quotidianità.