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Sergio Racanati, in collaborazione con Spazio Concept  presenta:

L’archivio del gesto.

13 e 14 e 20 e 21 : sabato e domenica dalle 11.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 17.30

Artakademy,  Via Dionigi Bussola, 4, 20143 Milano

M2 Romolo.

Come può esistere lo spazio/tempo sociale e collettivo senza i corpi?

Il workshop è incentrato sui concetti di frammentazione, di trasmissione, di debolezza, di fragilità e di conflittualità  intesi come veicolo di studio sui linguaggi del corpo e della performance in relazione con lo spazio e il tempo circostante con l’idea di realizzare un possibile  “archivio del gesto”.

I partecipanti  avranno la possibilità di approfondire o/e scoprire le potenzialità del loro corpo, attraverso le tecniche di ripetizione dei gesti i quali costituisco i codici di interazione tra i copri e lo spazi/tempo circostante.

Il workshop ha un costo complessivo di euro 80.00 per i due weekend.

Numero minimo di partecipanti al corso: 6.

Contatti:

utopiaracanati@gmail.com  cell. 3405476497

spazioconcept@gmail.com

sergio racanati bisceglie, bat,1982. tra le  recenti residenze artistiche segnaliamo :2016 KYTA, in India curata da s shazeb arif shaikh; 2014 Mari tra le mura, curata dal Museo Pino Pascali,Polignano a Mare (IT) ; 2013 Edge Zones Projects, curata da  Charo Oquet, Miami Beach (F) ; 2013 Harvard University, Landscape Department of Harvard University curata da Marcus Owens,Harvard (MA) ; 2012 Residence Programme Z33, Curata da  Z33 Contemporary Museum, Hasselt (B) ; 2012 Performance Space, curata da Charlotte Bean e Benjamin Sebastian, London (U.K). tra le recenit biennali a cui ha partecipato segnaliamo la biennale  2015“La fine del Mundo” in Argentina, 2013 Biennale di New York diretta da Pietro Fraesi, curata da Vjitaly Patsyukov e Lu Hao dove vince il premio per la sezione performance art,2013 biennale del mediterraneo e 2012 7°Berlin Biennal,”Pre-Occupied” special project , KW Institute for Contemporary Art, Berlin. Tra i progetti speciali a cui ha lavorato segnaliamo Cenacoli, progetto diretto dal corografo Virgilio Sieni con presentazione colusiva nel Cenacolo Andrea del Sarto a Firenze e  Rolling Idols, in cui a performato per lo spettacolo diretto dalla coreografa Susanna Beltrami per il debutto al Teatro Franco Parenti di Milano.

 

Nelle opere di Francesca Lolli c’è tutto.

O meglio, c’è tutto quello che siamo liberi di vedere ( se lo saremo davvero).

Francesca Lolli,  origini perugine ma da anni a Milano, è una delle artiste più interessanti per le tematiche poste.

 

Ha realizzato- tra l’altro- un interessante documentario su un  Andres Serrano, famoso fotografo newyorkese.

Con travestimenti e scenografie raffinatissime e ai limiti del maniacale ( Francesca è – tra l’altro- laureata  in scenografia all’Accademia di Belle Arti  a Perugia), l’artista si presenta agli occhi del pubblico sotto forma di un agente disturbante.

Che si tratti di una semplici immagini o di still video, Francesca Lolli ci pone degli interrogativi, come ad esempio quando si concentra sulla condizione della donna, oggi.

Ne viene fuori un video loop inquietante nel quale  una voce atona ripete ossessivamente alcuni clichè che accompagnano ancora oggi la condizione femminile rivisti in modo personalissimo mentre ad ogni frase si accompagna l’immagine di una bambola di pezza diversamente danneggiata.

La contraddizione che è presente in ciascuno di noi diventa nei lavori di Francesca Lolli un sottile e affascinante territorio esplorativo, un equilibrio artistico che nasce da tutto ciò che vorremmo essere ma che soltanto in parte siamo.

Dentro, fuori. Liscio, ruvido. Uomo, Donna. Tutto o niente.

Come in un dramma antieroico in versione contemporanea, lo spettatore rimane sempre sospeso ed interdetto, come messo alla prova in tutti i limiti che la società solidifica sulla nostra pelle.