Abbiamo spesso nominato Dante Tanzi come costruttore dell’Acusmonium Audior insieme a Eraldo Bocca, ma oggi vogliamo chiacchierare con lui come compositore e interprete in occasione della sua partecipazione al festival Licences – Brûlure des langues, nato nel 2000 a Parigi su impulso di Florence Gonot e Alexandre Yterce.

Ecco cosa ci racconta Tanzi su questo innovativo festival d’oltralpe che si svolgerà nelle giornate del 27 e 28 aprile a cui si presenta con l’opera Tea Trip.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Parliamo di Licences, cosa caratterizza questo festival? Quali sono secondo te le rassegne più interessanti di musica acusmatica al momento? Potremmo abbozzare una mappatura?

Dante Tanzi: L’arte acusmatica raggruppa le musiche concrete o acusmatiche, le creazioni radiofoniche e i radiodrammi, le opere acusmatiche applicate (per teatro, danza, cinema, video,…), le installazioni sonore realizzate su supporto audio diffuso su altoparlanti (in cui la concezione visiva non stabilisce un rapporto diretto di causa/effetto con il risultato sonoro ascoltato), una certa frangia di musiche dette elettroniche (techno) derivanti da una realizzazione in studio fissata su supporto e consegnata al solo ascolto. Infine, alcune realizzazioni di poesia sonora come quelle che si avvicinano alla creazione radiofonica.

La definizione di “arte ausmatica” di Denis Dufour e Thomas Brando si applica alla perfezione al festival Licences – Brûlure des langues, nato nel 2000 a Parigi su impulso di Florence Gonot e Alexandre Yterce, in seguito anche direttori della rivista-disco omonima Licences (Musiche, Arti, Letterature). In modo analogo alla rivista, creata con l’intento di pubblicare opere che tematizzano l’esistenza di corpi ribelli e la loro voglia di vivere, il festival Licences ha ospitato la musica acusmatica, la fotografia, il cinema sperimentale, la performance e la poesia sonora, ed è in tal modo divenuto uno spazio di resistenza contro l’omologazione culturale. Licences si somma, con la sua specificità, alle più importanti manifestazioni legate all’acusmatica, come il Festival Futura di Crest (Francia), il Festival Espace du Son (Belgio) e Présences Eléctroniques dell’INA-GRM a Parigi. Alexandre Yterce, direttore artistico, è uno dei principali esponenti della musica concreta/acusmatica. Compositore, interprete acusmatico e pittore, Yterce è ideatore delle Dramaphonies, azioni sceniche in cui i testi si accompagnano a creazioni vocali, strumentali e composizioni di musica elettroacustica. Ha inoltre pubblicato Sonopsys, quaderno di musica concreta/acusmatica (libro-disco bilingue) contenente testi critici, interviste e composizioni di maestri come Luc Ferrari, Jacques Lejeune e Francis Dhomont.

Abbiamo seguito il tuo progetto Acusmonium Audior per Sonic Waves, costruito insieme a Eraldo Bocca, qual è la storia dell’Acusmonium di Licences?

DT: La direzione artistica di Licences sceglie volta per volta come allestire il sistema di diffusione in funzione delle proposte artistiche e degli spazi in cui si svolgerà il festival. In alcune delle edizioni a cui ho partecipato a partire dal 2006, l’acusmonium era quello dell’associazione Motus, coorganizzatrice o partner del festival. E’ uno strumento assai sofisticato che ho visto utilizzare per Licences in luoghi diversi:  le ampie architetture del Palais de Tokio, il Lavoir Moderne Parisien (un vecchio hangar trasformato in teatro nel 1980), lo spazio semicircolare della Halle Saint Pierre a Montmartre. Quest’anno, presso Le 100 ECS verrà utilizzato per il festival uno strumento diverso.

La musica acusmatica, forse più di altre branche delle musiche sperimentali, si presta a dialogare con la danza, con il teatro e altre forme performative, cosa ti interessa come compositore di questo scambio e quali sono le tue esperienze di ccollaborazioni?

DT: La musica acusmatica sa entrare in un rapporto intimo con la danza e, in forma più mediata e complessa, anche con il teatro. L’incontro tra l’elemento corporeo e l’elemento sonoro avviene a poco a poco, in un gioco alchemico di riflessioni e di mimetismi: i gesti sonori possono seguire o suggerire i movimenti della danza, e questi, a loro volta, possono anticipare, e in un certo senso evocare i suoni, distillando da essi nuovi significati. Si lavora con la consapevolezza di poter raggiungere una simbiosi, un vero “sentire insieme”. La collaborazione con Marcella Fanzaga ha permesso di dare forma definitiva al suo progetto Crepe tra le ossa, performance di danza butoh che è stata proposta a Milano (Società Umanitaria, Teatro alle Colonne, Fabbrica del Vapore, Cinema Apollo, Teatro dell’Arte), Lodi (Chiesa di San Cristoforo) e Torino (Teatro Espace). Ho collaborato anche con Lorna Lawrie (Compagnie Seuil) per realizzare la sua performance al festival En Chair et En Son presso Le Cube, Illy-les-Moulineaux (Parigi), ottobre 2016, e lo spettaolo Territoire Abîme, andato in scena il 1 e il 2 dicembre 2016 all’Espace Culturel Bertin Poirée (ECBP) di Parigi; ho collaborato con Ambra Bergamasco, danzatrice butoh, proponendo Contemporary Waves per la sua performance nell’ambito dell del Moving Bodies Festival (edizione 2016) al Teatro Espace di Torino, di cui Ambra è direttrice artistica. Maruska Ronchi ha danzato su una mia composizione nel corso dell’edizione italiana del festival En Chair et En Son a Benevento (giugno 2017). Per quanto riguarda il teatro, ho collaborato alla realizzazione delle musiche per lo spettacolo intitolato La Quercia, monologo tratto da Orlando di Virginia Woolf, con Elena Formantici e la regia di Thuline Andreoni, presentato al Teatro Espace di Torino nel 2016.

Nel nostro precedente articolo abbiamo chiesto a Mattia Nuovo e Gabriele Balzano come si ponevano come giovani interpreti all’acusmonium nell’affrontare composizioni altrui e composizioni proprie, qual è il tuo punto di vista come compositore/interprete?

DT: Ho avuto l’opportunità di apprendere i principi e le tecniche dell’interpretazione spazializzata da Jonathan Prager. La prima cosa che ho imparato è che un concerto di acusmonium è una performance a tutti gli effetti; presuppone la conoscenza dello strumento, della disposizione degli altoparlanti e delle traiettorie del suono nello spazio. La preparazione di un concerto esige, oltre all’analisi dei brani, anche l’eventuale realizzazione di partiture di diffusione e richiede diverse sessioni di prova. Come associazione AUDIOR dal 2013 ci siamo impegnati nella diffusione di questa disciplina, organizzando laboratori di spazializzazione del suono presso le scuole di musica e i conservatori. Come compositore preferisco che i miei pezzi vengano eseguiti da altri, perché penso che l’interprete, con una sensibilità diversa dalla mia, possa in qualche modo sorprendermi valorizzando alcuni dettagli, oppure aiutarmi a capire se vi sono imprecisioni o incoerenze in quello che ho fatto.

Puoi raccontarci qualcosa della tua composizione Tea Trip?

Tea Trip parla della memoria, della lontananza. Molti anni fa, trovandomi per alcuni giorni a Salerno, mi è capitato di essere presente alle prove di amici musicisti. Un giorno, mentre eravamo tutti attorno ad un tavolo a bere un the, il cantante del gruppo (originario del Senegal) iniziò a intonare una melodia accompagnandosi con la chitarra, imitando le donne senegalesi, nel loro modo di chiamarsi a vicenda. Alcuni di questi momenti – un misto di di allegria e di nostalgia – sono stati registrati, e si trovano ora dispersi nella composizione. Tea Trip è stata eseguita per la prima volta il 21 agosto 2013 al Festival FUTURA (Crest, Francia) sul grande acusmonium Motus di 100 altoparlanti. Nel 2015 è stata programmata al New York City Electroacoustic Music Festival (NYCEMF). Nel 2016 è stata pubblicata su CD dall’etichetta russa obs, nell’album dal titolo Into Another Space.

Festival Licences XIV http://www.revuelicences.com/

Rivista Licences  http://www.revuelicences.com/licences-0.htm

Sonopsys  http://www.revuelicences.com/sonopsys-1.htm

Dramaphonie I ( Su Antonin Artaud) http://www.revuelicences.com/10-antonin-artaud.htm#presentation

Crepe tra le ossa di e con Marcella Fanzaga.

Independent Theatre Festival. Fabbrica del Vapore, Sala delle Colonne,  25 maggio 2013 Milano. Video integrale https://vimeo.com/69298343

Acusmonium AUDIOR www.audior.eu

TeaTrip https://soundcloud.com/dantetanzi/teatrip